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TEST  TELESCOPIO APOCROMATICO  PENTAX 75 SDHF


Strumento dell’Associazione Astrofili Sardi
A cura di Marco Massa


Telescopio apocromatico  Pentax 75 SDHF – costo 1400 euro
I rifrattori apocromatici Pentax hanno fatto la loro prima apparizione in Italia verso la seconda metà degli anni 90. La nostra associazione aveva  acquistato il piccoletto della serie,  modello da 75mm , ed ora si trova montato in parallelo al telescopio Vixen da 102 mm nella cupoletta dell’osservatorio astronomico di Poggio dei Pini


ASPETTO ESTERNO

Si tratta di un telescopio veramente ben costruito,  si va dal paraluce telescopico alla bellissima verniciatura color verdolino, dallo splendido e morbidissimo fuocheggiatore alla fascia di sostegno robustissima e ottimamente realizzata. Uno strumento senza compromessi qualitativi.
Unica nota negativa la necessità di utilizzare raccordi dedicati (o autocostruiti ad hoc), caratteristica comune di tutti i rifrattori Pentax.




Il Pentax 75 SDHF non ha bisogno di presentazioni: raramente delude



OTTICA

L’obiettivo del Pentax 75 SDHF  è un ottimo  doppietto apocromatico con elemento SD; un terzo elemento è invece posizionato lungo il cammino ottico; si tratta di una lente concavo-convessa che funge da elemento spianatore di campo.
L'ottica ha un diametro di 75mm e una focale di 500mm (f/6.7).
L'annerimento interno del tubo è eccellente e presenta alcuni diaframmi di contrasto.
Il focheggiatore è  solidissimo ed  ha un diametro che è di poco inferiore a quello del tubo ottico. Inoltre è dotato di uno speciale  freno che aziona un collare che agisce su tutto il tubo scorrevole; non la solita vite di blocco.



LA PROVA SUL CAMPO

Il test  l’ho eseguito confrontandolo con il mio 80 ED Sky-watcher.
Condizioni atmosferiche:       Sereno
Seeing:                                        Buono
Trasparenza atmosferica:     Buona
Luna:                                           Assente


STAR TEST

Lo star test ha dato esiti molto positivi; il piccolo Pentax ha mostrato una figura di Airy da manuale, sia a fuoco che in posizione intra che extra focale, esente da aberrazioni significative.
Sfericità:                                 non rilevata
Cromatismo:                          non rilevato
Coma:                                      non rilevato
Astigmatismo:                       non rilevato
Tensionamenti:                     non rilevati



Dal confronto con lo  Sky-watcher,  appariva  nel l’80 ED un evidente residuo di cromatismo in intra-focale, anche se, mettendo  a fuoco, scompare quasi del tutto fino anche ad alti ingrandimenti.

Poiché il telescopio è concepito per guardare a fuoco si può tranquillamente definire l’80 ED quasi  corretto  apocromaticamente.
Gli anelli dell’80 ED sono risultati ugualmente rotondi, regolari e perfettamente concentrici, a segnalare una buona collimazione e qualità ottica ed una buona correzione sferica.
La differenza sostanziale nell’ottica dei due strumenti sta nella mancanza dello spianatore  di campo nel mio sky-watcher  che, presente  invece nel  Pentax , lo rende  ottimale nella fotografia del cielo profondo con stelline puntiformi fino a bordo campo, anche con i massimi formati .
Naturalmente il mio Sky-watcher 80 ED ha una  meccanica molto più scadente del Pentax 75 SDHF, anche se l’ ultimo modello Black Diamond PRO 80 ED (vedi immagine a lato) si difende bene anche nella meccanica e intubazione con un costo decisamente inferiore al Pentax.


CONCLUSIONI

il Pentax 75 SDHF è imbattibile nella sua categoria per la fotografia del cielo profondo ed è ottimo per le osservazioni visuali sotto tutti gli aspetti, non viene più prodotto perché non concorrenziale per l’elevato costo.



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